Comunicato Stampa del 14 marzo 2016

 

La ex polveriera di Anagni: una risorsa per il territorio.

Prendiamo atto dell’intenzione dell’amministrazione comunale di Anagni di voler procedere all’alienazione dell’area della ex Polveriera.

Lasciando ad altri ogni valutazione politico-amministrativa sull’opportunità di privarsi di un patrimonio collettivo così consistente, abbiamo l’obbligo di proporre una riflessione di natura ambientale.

L’area della ex Polveriera, nel territorio comunale di Anagni ma di fatto confinante con Sgurgola, è delimitata dal Rio Mola Santa Maria e a poca distanza dal corso del Sacco. E’ virtualmente abbracciata dai monti Lepini da un lato e dai monti Ernici dall’altro. Rientra pienamente nel bacino idrografico del fiume Sacco e nel distretto idrogeografico dell’Appennino Meridionale. Rappresenta un’oasi di clorofilla nel mare di cemento e capannoni dell’area industriale di Anagni.

E’ situata all’interno del perimetro del SIN Valle del Sacco, uno dei siti d’interesse nazionale per le bonifiche più esteso d’Italia.

La Comunità Europea e la Repubblica Italiana, con diverse norme, sanciscono il principio di preservazione del capitale naturale per le generazioni future.

La sostenibilità economica, dunque, non può e non deve prescindere dalla sostenibilità ambientale, fondamentale per la vita e la qualità dello sviluppo economico e, quindi, non può prescindere dalla sostenibilità sociale. Obiettivi di una sana azione amministrativa devono essere la riduzione delle potenziali conseguenze negative per la salute umana, la tutela del territorio, dei beni, dell’ambiente, del patrimonio culturale e delle attività economiche e sociali.

In questo quadro deve inserirsi ogni possibile utilizzo dell’area della ex Polveriera.

Il pesante carico ambientale della Valle del Sacco, potrebbe essere alleggerito da un suo utilizzo intelligente.

Se ne tenga conto nel valutare i progetti che saranno presentati all’amministrazione. Si tenga conto dell’utilizzo delle risorse, del consumo di suolo, dei rischi connessi con non meglio precisate attività di “Innovazione Tecnologica” o di “Pubblica Utilità” . E’ pubblica utilità anche lo smaltimento di rifiuti tossico-nocivi….

Si valuti attentamente l’impatto ambientale e non ci si lasci affascinare dall’utilizzo lessicale di prefissi abusati come bio-…. ed eco-

Si dia origine ad una commissione di esperti super partes per la valutazione oggettiva dei progetti.

Legambiente si rende disponibile per affiancare l’amministrazione in questo processo di scelta , consapevole del suo peculiare ruolo di difesa degli intessi della collettività.

L’insieme delle persone che vivono territori fortemente inquinati, come quello della Valle del Sacco, non può essere assoggettato solo alle logiche del mercato subendo passivamente il depauperamento delle sue proprie ricchezze: l’ambiente, la cultura, la memoria, il tessuto socio-economico, la salute.

La Politica, deputata alla tutela degli interessi della collettività, ha il dovere di agire in difesa delle sopraffazioni e di non favorirle.

Circolo di Anagni                                                                          Circolo Monti Lepini- Sgurgola